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吉西他滨注射粉剂Gemzar(Gemcitabine Hcl)

2013-07-24 22:45:57  作者:新特药房  来源:互联网  浏览次数:157  文字大小:【】【】【
简介:吉西他滨(Gemcitabine,健择Gemzar)是一种破坏细胞复制的二氟核苷类抗代谢药物,为脱氧胞苷的水溶性类似物,是核糖核苷酸还原酶抑制剂。临床主要用于治疗局部进展性或转移性非小细胞肺癌和不能手术的晚期或转移性胰 ...

吉西他滨(Gemcitabine,健择Gemzar)是一种破坏细胞复制的二氟核苷类抗代谢药物,为脱氧胞苷的水溶性类似物,是核糖核苷酸还原酶抑制剂。临床主要用于治疗局部进展性或转移性非小细胞肺癌和不能手术的晚期或转移性胰腺癌。近年来,国内临床使用比较广泛。
药品英文名
Gemcitabine
药品别名
健择、Gemzar
药物剂型
注射剂(粉):200mg,1g。
药理作用
吉西他滨(dFdC)为脱氧胞苷的类似物,进入体内后在细胞内经过核苷酸激酶的作用转化成具有活性的二磷酸核苷(dFdCDP)及三磷酸核苷(dFdCTP)。前者可抑制核苷酸还原酶的活性,从而减少了DNA合成所需的三磷酸脱氧核苷,特别是dCTP;后者与dCTP竞争掺入至DNA链中,引起掩蔽链终止,DNA断裂,细胞死亡。该药抗瘤谱较Ara-C广。实验表明,对X5563骨髓瘤、B-16黑色素瘤、CA755腺癌都有抗瘤活性。该药属作用于S期的细胞周期特异性药物。
药动学
本品静脉给药,分布快而广;t1/2为0.5~1.5h,几乎不与血浆蛋白结合;进入体内被脱氧胞苷脱氨酶在肝脏、肾脏、血液和其他组织中快速而完全代谢,从尿中排泄,约5~11h清除完毕,每周用药1次无蓄积。
适应证
1.胰腺癌:局部进展期病变或已转移的胰腺癌,也可用于5-FU无效的胰腺癌。
2.非小细胞肺癌:局部进展期或已转移的非小细胞肺癌。
3.其他实体瘤:如乳腺癌、小细胞肺癌、卵巢癌、子宫颈癌、头颈部癌、睾丸肿瘤等。
禁忌证
1.对本药过敏者。
2.孕妇及哺乳期妇女。
注意事项
肝肾功能损害者慎用。
不良反应
1.骨髓抑制:贫血、白细胞降低、血小板减少。
2.胃肠道反应:恶心、呕吐常见,但多不严重,且易被抗呕吐药物控制。腹泻及口腔炎亦常有报道。
3.肝功能损害:常见肝功能异常,但通常较轻,非进行性损害,一般勿需停药。
4.泌尿系统毒性:常见轻度蛋白尿及血尿,偶见类似溶血尿毒综合征(HUS)的临床表现。若有微血管病性溶血性贫血的表现,如血红蛋白及血小板迅速下降,血清胆红素、肌酐、尿素氮、乳酸脱氢酶上升,应立即停药,肾功能仍不好转则应给予透析治疗。
5.皮肤反应:皮疹常见但多不严重,常伴瘙痒。脱发亦较常见,多属轻度。
6.呼吸道反应:常见气喘,滴注过程中可发生支气管痉挛。少数情况下可出现肺水肿、间质性肺炎或成人呼吸窘迫综合征。其发生原因尚不清楚。若有发生应立即停止用药,早期给予支持治疗,有助于纠正不良反应。
7.心血管系统:水肿/周围性水肿常见,少数报道有低血压。其他:常见流感样症状,表现为发热、头痛、畏寒、肌肉疼痛、虚弱、厌食,也可有咳嗽、鼻炎、乏力、出汗。曾有过敏反应的报道。
9.有报道本品与放射治疗合用治疗肺癌时引起严重毒性,包括致命性的食管炎和肺炎。
用法用量
推荐剂量1000mg/m2,加入生理盐水中静脉滴注30min,每周1次,连用3周休1周,每4周重复;或每周1次,连用2周休1周,每3周重复。使用中应依据患者毒性反应调整剂量。
药物相应作用
1.有报道合用华法林(Warfarin)后引起患者国际标准比率(INR)增加,必要时需调整华法林的剂量。
2.与活疫苗(如轮状病毒疫苗)合用,将增加活疫苗感染的风险。接受免疫抑制化疗的患者不能接种活疫苗。缓解期白血病患者,至少要停止化疗3个月,才允许接种活疫苗。
专家点评
吉西他滨为一种新的抗代谢药,结构类似于Ara-C。目前主要用于胰腺癌及非小细胞肺癌,近来的临床研究显示对乳腺癌、小细胞肺癌等也有较好疗效。有报道,吉西他滨加顺铂在Ⅲ期非小细胞肺癌术前应用,1年生存率为67%;在不能手术的Ⅲ期非小细胞肺癌放疗后应用,1、2年生存率分别为63%和47%。对于晚期胰腺癌,虽达到PR的患者不多,但有肯定的止痛和改善一般情况的效果。
规格:
GEMZAR 1g/Vial

GEMZAR 200mg/Vial
产地:加拿大礼来公司/意大利S.p.A.的礼来公司

NOME COMMERCIALE      GEMZAR*1G POLV. EV FL

AZIENDA      Eli Lilly Italia S.p.A.


CLASSE         H

RICETTA      OSP - medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

ATC      L01BC05
Gemcitabina

PRINCIPIO ATTIVO      gemcitabina cloridrato

GRUPPO TERAP.      Antineoplastici antimetaboliti

TIPOLOGIA      Gemcitabina

INDICAZIONI TERAPEUTICHE
trattamento di pazienti con carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico.La gemcitabina è indicata nel trattamento di pazienti con adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina, in combinazione con cisplatino è indicata nel trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina in monoterapia può essere considerata in pazienti anziani o con performance status uguale a 2. La gemcitabina in combinazione con carboplatino è indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma dell'epitelio dell'ovaio localmente avanzato o metastatico che hanno recidivato almeno 6 mesi dopo terapia di prima linea con platino. La gemcitabina, in combinazione con paclitaxel, è indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella non resecabile localmente ricorrente o metastatico che hanno recidivato dopo chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. La precedente chemioterapia deve aver incluso una antraciclina a meno che questa non fosse controindicata
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
può essere somministrato in regime di day hospital. Carcinoma del polmone non a piccole cellule: pazienti adulti. La dose di gemcitabina generalmente consigliata è di 1.000 mg/m<sup>2</sup>, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, 1 volta a settimana per 3 settimane consecutive (giorni 1-8-15), facendo poi seguire 1 settimana di riposo. Questo ciclo di 4 settimane può essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma del pancreas: pazienti adulti. La dose di gemcitabina generalmente consigliata è di 1.000 mg/m<sup>2</sup>, da somministrare per via ev in 30 minuti, 1 volta a settimana per 7 settimane consecutive facendo poi seguire 1 settimana di riposo. I cicli successivi dovranno consistere di somministrazioni 1 volta a settimana per 3 settimane consecutive, facendo poi seguire 1 settimana di riposo. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma della vescica: pazienti adulti. La dose di gemcitabina generalmente consigliata è di 1.250 mg/m<sup>2</sup>, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, nei giorni 1-8-15 di ciascun ciclo di 28 giorni. Questo ciclo di 4 settimane può essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Gemcitabina può essere somministrata in combinazione polichemioterapica con cisplatino. La dose di gemcitabina generalmente consigliata è di 1.000 mg/m<sup>2</sup>, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, nei giorni 1-8-15 di ciascun ciclo di 28 giorni. La dose di cisplatino generalmente consigliata è di 70 mg/m<sup>2</sup>, da somministrare il giorno seguente la somministrazione di gemcitabina oppure il giorno 2 di ciascun ciclo di 28 giorni. Questo ciclo di 4 settimane può essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Uno studio clinico ha dimostrato una maggiore riduzione della funzionalità midollare quando il cisplatino era stato impiegato a dosi di 100 mg/m<sup>2</sup>. Uso endovescicale (vedere Proprietà farmacodinamiche nel RCP): pazienti adulti. Nel trattamento del carcinoma superficiale della vescica la dose raccomandata di gemcitabina da somministrare per via endovescicale è di 2000 mg diluiti in 100 ml o 50 ml di soluzione fisiologica (concentrazione pari a 20 o 40 mg/ml). La dose di farmaco deve essere somministrata per un tempo di instillazione pari a 60 minuti 1 volta a settimana per 6 settimane consecutive. La concentrazione della soluzione non deve essere superiore a 40 mg/ml e riduzioni del dosaggio possono essere effettuate in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma della mammella: pazienti adulti. Gemcitabina in combinazione con paclitaxel è raccomandata somministrando paclitaxel (175 mg/m<sup>2</sup>) per infusione ev della durata di circa 3 ore il giorno 1, seguita da gemcitabina (1.250 mg/m<sup>2</sup>) per infusione ev della durata di 30 minuti nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. I pazienti devono avere una conta assoluta dei granulociti di almeno 1.500/mm<sup>3</sup> prima di iniziare la somministrazione di gemcitabina associata a paclitaxel. Carcinoma dell'ovaio: pazienti adulti. La dose di gemcitabina consigliata in combinazione con carboplatino è di 1.000 mg/m<sup>2</sup>, da somministrare per infusione ev in 30 minuti, nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. Il carboplatino verrà somministrato dopo la gemcitabina il giorno 1 in modo tale da raggiungere una AUC di 4,0 mg/ml per minuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco sul paziente. I pazienti in terapia con Gemzar devono essere sottoposti prima di ogni somministrazione ad un controllo delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti; se necessario, in caso di tossicità ematologica del paziente, il medico può ridurre o ritardare nel tempo la dose di gemcitabina da somministrare secondo lo schema riportato nel RCP. Un esame obiettivo periodico del paziente e controlli della funzionalità epatica e renale devono essere effettuati per individuare una tossicità non ematologica. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco sul paziente. Le dosi devono essere sospese fino a quando, secondo il parere del medico, la tossicità non si è risolta. Pazienti anziani: la gemcitabina è stata ben tollerata in pazienti sopra i 65 anni di età. Non c'è evidenza che nell'anziano siano necessari aggiustamenti della dose oltre a quelli già consigliati, sebbene la clearance e l'emivita di gemcitabina siano influenzate dall'età. Compromissione renale e/o epatica: la gemcitabina dovrebbe essere usata con cautela e a dosaggi ridotti nei pazienti con insufficienza epatica e/o renale, in quanto le informazioni insufficienti provenienti da studi clinici non consentono di raccomandare una dose precisa per questa popolazione di pazienti. Un'insufficienza renale di grado da lieve a moderato (filtrato glomerulare da 30 ml/min a 80 ml/min) non ha un effetto costante e significativo sulla cinetica di gemcitabina.

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